Cosa vedere a Villaputzu

Nel territorio comunale di Villaputzu è possibile constatare la presenza di numerosi Beni Culturali risalenti a varie epoche storiche. Villaputzu vide lo sviluppo della storia dell’uomo fin dall’età preistorica, presenza testimoniata nelle grotte del Monte del Castello di Quirra, ove furono rinvenuti alcuni strumenti litici risalenti al Paleolitico. Altre testimonianze della presenza dell’uomo sono attestate sempre nella zona di Quirra, per esempio in località Sa Iba Manna, ove è ubicata la Domus de Janas S’oru.
Consultando il “Censimento archeologico nel territorio del Comune di Villaputzu”, di Roberto Ledda, è attestata una numerosa presenza di siti archeologici appartenenti alla civiltà nuragica, molti dei quali ancora poco conosciuti dalla stessa popolazione villaputzese. Roberto Ledda ha suddiviso queste costruzioni megalitiche in tre tipologie:
Protonuraghe;
Pseudonuraghe;
Nuraghe.
Quando si parla di Protonuraghe si indica una costruzione megalitica elementare, costruita sulla sommità di erte colline sfruttando le strutture rocciose che poi venivano accorpate al paramento murario dell’edificio antropico. Fra le strutture appartenenti a questa tipologia ubicate nel territorio villaputzese si annoverano per esempio i Protonuraghi Canali, Perda Squaddus, Monte Arrubio, Monte del Castello di Quirra, Marcialis, Cuileddu e Riu Antas.
Lo Pseudonuraghe costituisce una sorta di anello di congiunzione fra il Protonuraghe e il Nuraghe vero e proprio legato all’attività di difesa del territorio. Fra le strutture pseudonuragiche si ricordano Costa Funtanas, Perda su Luaxiu, Crobeccadas e Serbiola (all’interno dell’area del Poligono militare di Quirra). Il Nuraghe più importante ubicato nel Comune di Villaputzu è il Nuraghe Sa Pudda, appartenente alla tipologia dei nuraghi complessi.
Gli appassionati di archeologia preistorica hanno la possibilità di poter ammirare altri due siti importanti: la Tomba dei Giganti Bruncu Pedrarba, nei pressi delle miniere di Baccu Locci, e il Pozzo Sacro Is Pirois, ancora alimentato da una sorgente d’acqua.
Nei pressi del centro abitato di Villaputzu, in località Eringiana, è ancora sepolta l’antica città di Sarcapos, che, come indicato nell’Itinerarium Antonini, sorgeva lungo l’antica strada romana che collegava Cagliari con Olbia.
Il Medioevo ha lasciato a Villaputzu un notevole patrimonio archeologico e architettonico. Si presentano in buone condizioni di conservazione Su Presoni, testimonianza delle prime tracce del Cristianesimo nell’area di Quirra, e la chiesetta romanica di San Nicola. Nella zona sono ancora presenti i ruderi di alcune chiese bizantine, Santa Maria Su Claru, Santa Aleni, Santu Pedru, Santa Barbara e Santu Miali. Sul Monte del Castello è possibile visitare i ruderi del Castello di Quirra.
Visitando il centro abitato di Villaputzu è possibile scoprire i resti di un’altra chiesa risalente al Medioevo, San Giorgio Vecchio, o Santu Roxi Becciu. Percorrendo le vie del centro abitato si incontrano ancora la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, ossia la chiesa parrocchiale di San Giorgio martire, e la chiesa dedicata a Santa Brigida. Dirigendoci verso Porto Corallo, in località Murerau, è ubicata la chiesa di San Giovanni Battista, culto importato nell’Isola dai monaci orientali.
La fascia costiera offre la possibilità di contemplare le torri costiere edificate per difendere in territorio; partendo da Porto Corallo verso Quirra si incontrano la Torre di Porto Corallo, Turri Motta, la Torre di San Lorenzo e la Torre di Murtas.
Si ringrazia per i testi Angelica Porcu – Limen Sarrabus Gerrei
Foto di Stefano Secci ©